Un Guantone per l’Africa

Nell’incantevole scenario di Villa Giovanelli Fogaccia a Roma ieri sera si è svolta la Cena di Gala organizzata e promossa dalla Steadfast Onlus, l’Associazione fondata dal Presidente Emmanuele Di Leo, insieme ai Soci Fondatori Edmund Agbo, Venere Fiorenza e Martino Cichoki e nata per la promozione e la difesa della Cultura e lo Sviluppo dei Paesi che versano in costante disagio economico al fine di garantire uno sviluppo sostenibile della cultura e dell’economia locale. Al prestigioso parterre ha preso parte anche la Federazione Pugilistica Italiana che ha patrocinato l’evento e si è fatta portavoce, con due grandi campioni della portata di Vincenzo Mangiacapre e Domenico Valentino, del progetto “International Bioresearch University“, un campus universitario che l’Associazione vuole edificare ad Agbogazi-Nike nello stato di Enugu in Nigeria, che diventerà l’estensione del già presente Centro di Ricerca International Bio-Research Institute (IBI). L’intento è quello di accogliere 30.000 giovani che potranno formarsi per essere professionisti del domani, apportando il loro aiuto alla società nigeriana e di tutto il globo.
La serata è iniziata con le presentazioni ufficiali della Onlus, avvenute attraverso l’emozionante documentario “L’altra faccia della Nigeria“, scritto e diretto da Domitia Caramazza, Responsabile dello Sviluppo Istituzionale ed Event Manager della Steadfast Onlus. Quindici minuti di testimonianze e immagini realizzate grazie alla collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, di Nollywood ed alla generosa partecipazione di Carlo Valli.

A moderare il tavolo dei lavori è stato il giornalista Mario Mattioli. La alla voce storica del Pugilato e di Rai Sport, con la sua impeccabile professionalità e generosa maestria, ha condotto i relatori in un percorso esaltante, in cui il Pugilato si è perfettamente integrato nella comunità nigeriana rappresentata ai massimi livelli. Ad illustrare la mission della Steadfast Onlus è stato il Presidente Di Leo che ha voluto sottolineare anche l’impegno dell’Associazione in altri progetti oltre a quello del campus universitario. “E’ nostra intenzione – ha spiegato Di Leo – lavorare concretamente anche per iniziative su problematiche che ci riguardano da vicino come l’usura, la sanità, l’imprenditoria giovanile. Provate ad andare ad un banco dei pegni e dopo soli trenta minuti capirete quanto sia dilagante il fenomeno della crisi. Ultimamente abbiamo acquistato tre officine, una meccanica, una di carrozzeria e una per gommista, dove una ventina di ragazzi nigeriani potranno seguire uno stage ed apprendere il mestiere. Vogliamo aiutare a realizzare i sogni di questi ragazzi. Il nostro sogno più grande rimane quello dell’ International Bioresearch University ma il nome della Onlus lo dice: siamo ‘risoluti’ e quindi riusciremo ad arrivare alla meta”. L’edificazione del campus è già stata avviata e, come confermato dall’architetto Brasini presente in Conferenza, ci vorranno tre anni per la realizzazione del primo polo.

 

Una sinergia di forze in campo che vede in prima linea anche il Prof. Agbo, che a gran voce ha ribadito la necessità di promuovere la cultura della vita in un Paese lacerato dalla cultura della morte: “In Nigeria le leggi ancora non tutelano completamente la persona e tantomeno il malato anche a causa della scarsa formazione, soprattutto in campo bioetico. C’è bisogno di pratica, di maggiori esperienze che permettano di operare correttamente e nel rispetto della vita”.
Un percorso formativo che ben si allinea con il pensiero della Federazione Pugilistica Italiana, rappresentata per l’occasione dal Vicepresidente del Comitato Regionale Lazio Renzo Frisardi che ha portato il caloroso saluto del Presidente Federale Alberto Brasca ed il suo augurio affinché la serata di ieri si configuri come un piccolo “mattone” per l’edificazione del campus universitario nigeriano e per tutti noi un momento di riflessione sulle priorità a cui bisogna dare importanza, prima fra tutte la formazione. “La teoria non basta – dichiara il portavoce Frisardi – è attraverso l’esperienza, fonte essenziale di ogni successo, che si consolidano i processi educativi. Il Pugilato è una disciplina completa, con solide radici storiche, sociali e culturali, contraddistinta da valori quali il rispetto, il fair play, la lealtà, l’uguaglianza e l’amicizia che sono universali. I campioni sono esempi di vita, la loro storia è fatta di sacrifici e grandi responsabilità. Non ha importanza parlare di vittoria o di sconfitta: la possibilità di canalizzare le proprie energie per una prestazione sempre migliore è già una conquista. Questa possibilità va data a tutti e tutti devono avere gli strumenti per poter mettersi in gioco”.
“La nobile arte – il Presidente Di Leo ha spiegato il perché della scelta del Pugilato – è uno sport umile e altamente formativo che interpreta la filosofia della Steadfast: ‘gli ultimi possono essere i primi’.
Un nigeriano che combatte sul ring della vita e due campioni che si preparano all’incontro della vita. Il messaggio che il Pugilato può trasmettere a favore della Nigeria non poteva essere più diretto di quello lanciato dallo spot sociale con due protagonisti d’eccezione, gli azzurri Mangiacapre e Valentino, che ieri hanno lanciato la loro personale sfida alla solidarietà nei panni dei padrini della serata e, con la tuta della Nazionale Azzurra, di valorosi combattenti. Fin dalle prime combinazioni di colpi hanno coinvolto i presenti cimentandosi in un’avvincente esibizione sul quadrato olimpico federale allestito nel giardino di Villa Giovanelli Fogaccia. Diretti dall’arbitro internazionale Massimo Montanini e guidati all’angolo dai due tecnici Fabio Venturini e Marco Annibali, con la collaborazione di Francesco Rossano e Renzo Frisardi, i due pugili hanno dato spettacolo e concluso il match con un verdetto simbolico di parità. L’adrenalina dei tavoli a bordo ring è esplosa a fine esibizione ed il ring ha continuato ad attrarre gli invitati. Sul tappeto dei Campionati Mondiali di Milano 2009 il Presidente Di Leo ha consegnato un omaggio floreale alla padrona di casa, la Principessa Ginevra Giovanelli, che è stata poi sorpresa dalla consegna di un paio di guantoni autografati e del gagliardetto federale da parte dei due campioni azzurri e del Vicepresidente Frisardi. (da: Ufficio Stampa FPI)