SANTA MARTA GROUP: LA MOSSA DEL PAPA CONTRO LA TRATTA

Il Santa Marta Group è un’alleanza globale di capi di polizia, vescovi e comunità religiose di tutto il mondo che lavorano in collaborazione con la società civile nella lotta contro la tratta degli esseri umani.

 

La coalizione è nata nel 2014 su iniziativa della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles. Si è riunita per la prima volta a Roma, firmando una dichiarazione in cui si impegnava a collaborare per porre fine a questa industria illegale.

 

Per la prima volta dopo la pandemia, il vertice si è riunito dal 17 al 19 maggio scorso in presenza, presso la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali del Vaticano.

 

Vincent Gerard Nichols, arcivescovo di Westminster, Presidente del Santa Marta Group, ha salutato il duro lavoro svolto dai delegati e ha osservato che la lotta contro la tratta di esseri umani è più urgente e importante che mai.

 

«Dobbiamo ricordare che la tratta di esseri umani è un’attività criminale estremamente redditizia e coloro che la portano avanti non hanno limiti, sia nella loro brama di profitto che nella loro insensibile indifferenza per la dignità delle persone. Devono essere fermati e le vittime salvate, amate e sostenute».

 

ROMPERE IL MODELLO FINANZIARIO DI QUESTO MOSTRUOSO COMMERCIO

 

«Siamo decisi – dice Nichols – a collaborare per ottenere la confisca dei profitti realizzati, il ‘prezzo del sangue’ che arricchisce il criminale. Lavoreremo per effettuare il sequestro dei loro beni».

 

Kevin Hyland, primo commissario indipendente contro la schiavitù del Regno Unito, è intervenuto sul tema: «Se una persona ha guadagnato denaro dalla schiavitù, quel profitto deve essere preso e utilizzato per risarcire le vittime»

 

I numeri emersi dalla conferenza sono da capogiro: 40 milioni nel mondo le persone vittime dirette della tratta di esseri umani e della schiavitù moderna, 150 miliardi di dollari le entrate generate da questo settore e nemmeno l’uno per cento viene investito per combatterlo !

 

FOCALIZZARSI SULLA VITTIMA

 

Il giudice keniota Roselyn Nambuye ha affermato che a volte i sopravvissuti spesso si vergognano di parlare, è per questo necessario cambiare le forze di polizia per ispirare “cordialità e fiducia” in modo che le vittime possano farsi avanti.

 

«Abbiamo bisogno del sostegno dei sopravvissuti, abbiamo bisogno che loro raccontino le storie, perché i giovani africani che vogliono partire capiscano cosa li aspetta se anche loro scapperanno dalle loro case».

 

Juan Carlos Hernandez, capo della polizia federale argentina: «Anche se è necessario mettere i sopravvissuti al primo posto, seguiremo i soldi che questi miserabili [criminali] fanno. Questo è l’effetto iceberg: non possiamo accontentarci di ciò che vediamo, aiutare i sopravvissuti e imprigionare i criminali. Molti altri ‘beneficiano’ di questo crimine».

 

I MIGRANTI SONO IL BERSAGLIO

 

Spesso i migranti sono il bersaglio dei trafficanti di esseri umani.

 

Hyland ha affermato che i lavoratori migranti sono necessari in tutto il mondo, motivo per cui sono necessarie rotte migratorie sicure.

 

«Se quando le persone arrivano sono integrate, hanno opportunità di lavoro legittime e un conto in banca, aggiungeranno molto alla comunità», ha affermato. «Ma se i governi evitano di legittimare rotte migratorie adeguate e sicure, il pericolo cresce… così come le opportunità per i criminali».

 

La conferenza internazionale si è conclusa con i saluti e i ringraziamenti del Santo Padre a tutti i membri, con l’invito a «sradicare queste attività criminali, che violano la dignità e i diritti di uomini, donne e bambini» e a «sostenere, accompagnare e reintegrare le vittime della tratta di esseri umani nelle nostre comunità e di assisterle nel processo di guarigione e di recupero della loro autostima».