LA FAKE NEWS DEL DIRITTO ALLA GENITORIALITÀ

La maternità surrogata nello Stato di New York, già dal 1992, era regolata per legge.

Per rendere meno abominevole e più accettata socialmente questa pratica veniva chiamata “riproduzione solidale”, era consentita perciò solo previ accordi volontari e gratuiti, vietando dunque ogni sorta di compenso alla madre surrogata.

La legge trattava un tema agli albori, senza utilizzo di ovuli di donatrice, e verteva sul rendere distinguibile questa pratica dalla vendita di neonati cercando, senza riuscirci, di essere rispettosa della dignità delle donne, dei bambini e della riproduzione umana. Proibiva quindi il pagamento della madre surrogata ma non accordi volontari e gratuiti, assimilando il caso a una adozione pre-parto, di cui andavano svolte le procedure dopo la nascita. Era quindi sempre possibile il ripensamento della madre naturale.
La situazione precedente, in cui la maternità surrogata veniva riconosciuta come “altruistica” in quanto la madre surrogata non avrebbe percepito alcuna remunerazione, come abbiamo visto non era certo da considerarsi più plausibile.

Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo ha firmato, il 3 aprile scorso, una proposta di legge per legalizzare la maternità surrogata commerciale che chiameranno “riproduzione collaborativa”.
Si potrà quindi pagare per avere un bambino arruolando una donna “portatrice”.

Una decisione, questa, che fa molto discutere, in primo luogo perché le priorità del governatore dovrebbero essere ben altre essendo lo Stato di New York il più colpito dalla pandemia globale di coronavirus.
In secondo luogo perché la stessa pratica è stata abolita in molti altri Paesi del mondo proprio perché è evidente lo svilimento del ruolo delle donne, spesso costrette alla mercificazione dei bambini per situazioni di disagio in cui sono costrette a vivere che vanno dai problemi economici a episodi di sfruttamento anche estremi.

SteadfastOnlus ritiene che il diritto naturale di un bambino sia quello di restare con i propri genitori biologici. Di avere un papà e una mamma.

Pertanto non c’è differenza tra la possibilità di essere “regalato” anziché venduto, questo non rende la pratica più accettabile.

Un bambino è un tesoro prezioso che va tutelato da ogni forma di egoismo umano, non è un diritto.
Non esiste un diritto alla genitorialità.
Questo vale per coppie etero, dello stesso sesso, nonché per le persone single. Esiste solo ed esclusivamente il diritto di un bimbo a poter essere un figlio amato. Per questo accogliamo con favore la recente sentenza italiana della Corte costituzionale.

Decidendo sul ricorso di una coppia di donne sposate, secondo la legge dello Stato americano dell’Illinois che le aveva anche riconosciute entrambe madri di un bambino nato a Pontedera da una delle due, concepito con fecondazione eterologa in Danimarca, la Corte ha rigettato la richiesta per “difetto di motivazione”.

Viene quindi nettamente respinta la tesi dei legali della coppia di donne che chiedevano alla Consulta di consentire la registrazione delle “due madri” essendo prevista nel diritto americano poiché il bimbo ha la stessa cittadinanza della madre “gestazionale” ritenendola “norma di applicazione necessaria”.

Il verdetto lascia inalterata la normativa italiana con un giudizio di inammissibilità per il riconoscimento della madre “intenzionale”.
In Italia un bambino può avere solo un padre e solo una madre.
Quando c’è un forte desiderio di diventare padri e madri e di voler formare una famiglia l’adozione resta la migliore via per aiutare i bambini che, per infinte ragioni, si vengono a trovare senza famiglia o ad essere abbandonati.

Lo Stato, ogni Stato, ha il dovere di aiutare questi bimbi non di renderli un “prodotto” commerciale da cui magari incassare qualche spicciolo di tasse grazie alle transazioni commerciali che deriverebbero.

Come sapete Steadafst Onlus ha attivato un progetto di adozioni internazionali e di sostegno a distanza con la Nigeria che ora è sospeso a causa del #coronavirus.
Continuate a seguirci per avere maggiori informazioni in merito.

Surrogate motherhood in the State of New York was regulated by law as early as 1992.

To make this practice less abominable and more socially accepted, it was called “supportive reproduction”, it was therefore allowed only after voluntary and free agreements, thus forbidding any kind of compensation to the surrogate mother.

The law dealt with a very early topic, without the use of donor eggs, and focused on making this practice distinguishable from the sale of babies trying, without success, to be respectful of the dignity of women, children and human reproduction. Therefore, the payment of the surrogate mother was forbidden, but voluntary and free agreements were not, assimilating the practice to a pre-birth adoption, whose procedures were to be carried out after the birth. The natural mother’s afterthought was therefore always possible.

The previous context, in which the surrogacy was recognised as “altruistic”, since the surrogate mother did not receive any remuneration, was not to be certainly considered more plausible, of course.
The governor of the State of New York, Andrew Cuomo, signed a bill on April 3rd to legalise commercial surrogate motherhood, which is now called “collaborative reproduction.” Therefore, you will be able to pay to have a child by recruiting a “carrier” woman.
This is a very controversial decision, firstly because the governor’s priorities should be quite different, as New York State is the most affected by the global coronavirus pandemic.
Secondly, because the same practice has been abolished in many other countries of the world, precisely because the evident demeaning of the role of women, often forced to the commodification of children for uneasy situations in which they are forced to live, ranging from economic problems to sometimes extreme episodes of exploitation.
Steadfast Onlus believes that a child’s natural right is to stay with their biological parents. To have a dad and a mum.
Therefore there is no difference between the possibility of being “given” rather than sold, this does not make the practice more acceptable.

A child is a precious treasure that must be protected from all forms of human selfishness, it is not a right.
There is no right to parenthood.
This applies to straight, same-sex couples, as well as single people.
There is only and exclusively the right of a child to be a loved child.
This is why we welcome the recent Italian judgment of the Constitutional Court.
By deciding on the appeal of a couple of women, married according to the law of the American state of Illinois that had also recognized them as mothers of a child born in Pontedera by one of the two, conceived with heterologous fertilization in Denmark, the Court rejected the request for “lack of motivation”.
The thesis of the couple’s lawyers who asked the Court to allow the registration of the “two mothers”, being foreseen by the American law since the child has the same citizenship as the “gestational” mother and considering it a “necessary application rule”, has been clearly rejected.
The verdict leaves the Italian legislation unchanged with an inadmissibility judgment for the recognition of the “intentional” mother.
In Italy a child can have only one father and one mother.
When you have a strong desire to become father and mother and to make a family of your own, adoption remains the best way to help children who, for several reasons, are left without a family or abandoned.
The state, each state, has a duty to help these children, not to make them a commercial “product” from whom collect maybe a few pennies of taxes, thanks to the commercial transactions deriving from it.
As you know, Steadafst Onlus has activated a project of international adoptions and distance support with Nigeria, which is now suspended due to the coronavirus.
Continue to follow us for more information.