GENITORIALITÀ TRANSFRONTALIERA: PRODOTTO, STOCCATO E VENDUTO. QUESTA È L’IDEA DI GENITORIALITÀ CHE VUOLE IMPORRE L’EUROPA, MA I BAMBINI NON SONO MERCE IN VENDITA

Roma, 14 dicembre 2023 – «Il Parlamento europeo ha approvato oggi il regolamento sul riconoscimento transfrontaliero della filiazione con 366 voti favorevoli, 145 contrari e 23 astenuti. Ricordo che il 14 marzo la Commissione Politiche europee del Senato aveva votato una risoluzione con cui si era espressa negativamente su questa proposta poiché, uniformare le procedure di riconoscimento dei figli in tutti gli stati dell’Unione europea, permetterebbe a coloro che hanno avuto figli in qualsiasi stato europeo di essere automaticamente riconosciuti come genitori anche nel proprio paese, attraverso un “certificato europeo di filiazione”. In questo modo le coppie formate da sole donne o da soli uomini, ma anche coppie eterosessuali che ricorrono alla maternità surrogata, avrebbero l’avallo per ricorrere ad una pratica che in Italia è considerata illecita. Inoltre sarebbe possibile addirittura la multi genitorialità ovvero avere più di due genitori. Un’eventualità a dir poco spaventosa.»  – così Emmanuele Di Leo, Presidente di Steadfast, Organizzazione umanitaria in difesa dei diritti umani.

«Questo Regolamento – continua Di Leo – si pone quindi come lesivo dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità con un’intrusione delle istituzioni europee nella politica nazionale degli Stati membri. Dietro la scusa di semplificare pratiche burocratiche, si spalanca la porta al mercimonio dei bambini tramite utero in affitto. Accogliamo quindi con piacere le prole dell’eurodeputato Carlo Fidanza che dichiara: “siamo fieri di essere stati tra i non moltissimi ad aver votato contro. Siamo alle solite, ancora una volta dietro la scusa di voler tutelare i minori si celano le peggiori istanze dell’agenda progressista. Con questo Regolamento puntano a imporre agli Stati membri di riconoscere la filiazione, nota comunemente anche come genitorialità, così come certificata da altri Stati.”

Facile evincere le reali intenzioni e i rischi connessi: avallo della multi genitorialità e legittimazione in tutta Europa della maternità surrogata. Non possiamo quindi che unirci allo sdegno dell’europarlamentare Fidanza il quale auspica che: “l’istituzione di questo regolamento non dovrà essere interpretata come obbligo per uno Stato membro ad accettare o riconoscere, seppur in maniera indiretta, la pratica dell’utero in affitto ossia una forma di procreazione assistita in cui la donna si assume l’obbligo contrattuale di portare avanti una gravidanza per conto di terzi.”

Ricordo infine – conclude il Presidente Emmanuele Di Leo – che questa pratica è già vietata dall’ordinamento italiano e non solo. Daremo quindi battaglia con tutte le nostre forze a questo abominio e lavoreremo insieme affinché la maternità surrogata venga dichiarata reato universale e sia, perciò, perseguibile anche se commessa fuori dai confini nazionali. I bambini vanno protetti e non usati come strumento per realizzare progetti ideologici che nulla hanno a che vedere con i loro diritti.»