EUROPA VERSO IL SUICIDIO ASSISTITO

Sarebbe logico pensare che i tragici e oscuri avvenimenti dello scorso secolo potessero aver insegnato qualcosa. Invece no. La storia si ripete.
Belgio, Olanda e Lussemburgo erano gli unici tre Stati europei con legislazioni apertamente eutanasiche e di assistenza al suicidio medicalmente assistito.
Ora con la sentenza #Cappato la Corte Costituzionale italiana ha fatto da apripista ad altri Stati Europei in tema di legalizzazione del suicidio assistito. Ecco i primi effetti in Europa.


IN GERMANIA
Medici e consulenti legali legati ad alcune associazioni specializzate in #suicidioassistito in Germania e Svizzera hanno chiesto l’incostituzionalità dell’Art.217 del Codice Penale introdotto nel 2015 per vietare queste attività a pagamento da parte di associazioni.
Il 27 febbraio 2020 la Corte Costituzionale tedesca ha risposto dichiarando che poter decidere della propria vita è un diritto fondamentale della persona, senza alcuna limitazione. Ne consegue che il suicidio non sarà più “riservato” solo a chi si trova in gravi condizioni di salute per malattie inguaribili o che necessitano di trattamenti di sostegno vitale. Ora chiunque, in qualunque fase della propria vita e in qualunque condizione, ne ha diritto. Tale diritto trova fondamento costituzionale nella dignità della persona misurata dalla capacità di autoderminazione.
Solo la certificazione che l’autodeterminazione del paziente ha subito condizionamenti dall’esterno può essere considerata una limitazione al diritto al suicidio.
Neppure le cure palliative possono essere proposte: verrebbero ritenute limitanti o condizionanti all’autodeterminazione.
Il personale medico non avrà alcun obbligo di prestare assistenza all’aspirante suicida che, quindi, dovrà essere messo nelle condizioni di poter ricorrere a servizi specializzati preposti. Tali servizi dovranno essere regolati dal legislatore secondo precise misure che rispettino la libertà di autodeterminazione dell’individuo:
a) l’osservanza di procedure e disposizioni che forniscano all’aspirante suicida le necessarie informazioni ed un congruo tempo di riflessione;
b) l’approvazione di un’autorità amministrativa che attesti, in presenza di determinati requisiti, l’affidabilità dell’ente che offre i servizi di assistenza;
c) la rimodulazione della normativa in tema di stupefacenti e sostanze a cessione controllata, al fine di renderla coerente con le disposizioni in tema di assistenza al suicidio. 

Ciò significa che, oltre a legalizzare il suicidio, il legislatore è chiamato a legalizzare anche le droghe. (fonte: https://www.centrostudilivatino.it/per-la-corte-costituzionale-tedesca-suicidarsi-e-un-diritto-no-limits/)


IN SPAGNA
Nel mese di febbraio il Congresso dei Deputati di Madrid si è parlato di eutanasia: non è la prima volta poiché nel 2018 e nel 2019 le iniziative parlamentari della sinistra per introdurre l’eutanasia nel paese vennero bocciate. Quest’anno però, dovrebbe esserci l’appoggio della maggioranza dei deputati.
La legge prevede che l’eutanasia sia un diritto individuale di tutti i maggiorenni che, pur senza essere in pericolo di vita imminente, soffrono di una malattia grave, cronica o invalidante che provoca una sofferenza insopportabile e «decidono di richiedere e ricevere aiuto per morire anticipatamente». Dovranno essere loro stessi a chiederlo davanti a testimoni del personale sanitario. Si aprirà quindi un processo “deliberativo” fra medico e paziente, dopo il quale il medico dovrà consultare un altro professionista esterno. Dopo due settimane il paziente dovrà farne una seconda richiesta, che verrà valutata da una apposita commissione. Se tutti sono d’accordo, 15 giorni entro la seconda richiesta e a un mese dalla prima, il paziente deciderà se prendere da solo il farmaco che provocherà il suo decesso o di farsi aiutare. I medici potranno dichiararsi obiettori.


Possiamo dire già da ora come andrà a finire. Si inizia con il suicidio per i malati terminali, con sofferenze insopportabili, malattie inguaribili (es. Italia, Svizzera) per arrivare in breve tempo a legalizzare il suicidio per chiunque ne faccia richiesta (es. Germania). Una volta normalizzato il suicidio perché non si dovrebbe accettare anche l’eutanasia (Olanda, Belgio, Lussemburgo)? Il processo è sempre lo stesso: si inizia con l’eutanasia per i malati terminali, con sofferenze insopportabili, malattie inguaribili per arrivare in breve tempo a legalizzare l’eutanasia per chiunque ne faccia richiesta. (approfondimento qui: https://www.avvenire.it/mondo/pagine/spagna-socialisti-e-podemos-puntano-sulleutanasia-express)
Seguiremo gli sviluppi.