Nigeria-Italia, un comune desiderio di donare, di donarsi

“Una lettera, nel momento in cui la infili nella busta, cambia completamente. Finisce di essere mia, diventa tua. Quello che volevo dire io è sparito. Resta solo quello che capisci tu.” (Cathleen Shine)

Nigeria-Italia, un comune desiderio di donare, di donarsi. All’interno di un gruppo di lavoro, non solo si condivide la finalità dello scopo, ma si condivide qualcosa di più grande: una vera, sincera e sana amicizia.

[box] Charles scrive in merito ad un commento di Emmanuele su una fotografia che lo ritrae in un mercato, sperduto in uno dei villaggi nigeriani parlando della cara amica Venere.[/box]

“La vera sensazione dell’amor d’Africa, sarà difficile da comprendere per una persona che non ha visito il contesto che hai appena descritto…

Siete stati TUTTI quanti fantastici, ma la vera sorpresa è stata Venere…

Tutta elegante, bella, delicata, in apparenza bianca di carnagione, a primo impatto, troppo europea per le missioni, ma fu proprio lei che fece uscire, da dove  solo lei lo sa, un grande spirito di donazione come una MAGIA, che avvolgeva quei bimbi locali, tutti insabbiati, bendati per via delle loro malattie, “muccolosi” …

Il suo modo di comunicare con loro, il suo modo di coinvolgerli, accarezzarli amorevolmente…

Con lei, si lasciavano completamente andare, si sentivano liberi, sembravano amici, fratelli, alunni di vecchia conoscenza. In tre minuti,  lei ha conquistato il titolo di maestra del villaggio. Posso dire di aver conosciuto una grande donna, con un grande spirito!”

[box] Venere risponde al caro amico Charles[/box]

“Caro Charles,ti ringrazio per il dolce pensiero che hai scritto , non ti nascondo che mi hai commossa portando a rivivere in me quei bellissimi momenti.
L’Africa è sempre stata nella mia giovane età una importante meta. A 16 anni passai un’estate dalle suore occupandomi del doposcuola a bambini orfani, li, conobbi un ragazzo Nigeriano mio coetaneo,un’anima che lasciò in me un segno.. Decisi allora di cercare negli anni futuri un modo per raggiungere Mamma Africa e donare aiuto a chi ne aveva bisogno.
Bene,esattamente a distanza di 16 anni, Dio mi ha risposto mettendo sul mio cammino l’uomo meraviglioso che ho sposato, Emmanuele.
In lui ho incontrato lo stesso desiderio ,la stessa chiamata,ma con più coraggio e determinazione, cosi insieme abbiamo iniziato questa bellissima avventura.

Non avrei mai pensato che il nostro viaggio diventasse infinito, pieno di pensieri, di incontri, di impegni e di rinunce… tutto per lei, per ritornare da lei ed essere parte attiva, essere testimoni di una grande Terra che non ha niente da imparare dall’Occidente, ma bensi ha tanto da insegnare.
La sua sofferenza e la sua grande dignità traspare dagli occhi di quei piccoli, teneri ed indifesi bambini… le loro paure e tutto ciò che fa da contorno non può lasciare indifferenti.

Il mio è stato ed è solo un atteggiamento sincero, desideroso di abbracciarli, toccarli e di ridere con loro.
Vorremmo fare tanto altro, in minor tempo, ma gli ostacoli sono tanti e le risorse sempre poche …  Noi non ci arrendiamo. Non esibiremo mai la bandiera bianca! Perché se ai nostri occhi è stato dato vedere tutto questo e al nostro cuore è stato fatto sentire un dato sentimento vuol dre che Dio da noi vuole qualcosa di ben preciso.
La mia persona è solo un mezzo… le mie intenzioni un dato di fatto. Steadfast Onlus cresce sempre di più giorno dopo giorno e con lei anche la visione della realizzazione di tanti progetti che stiamo custodendo e lavorando con tanto amore. Un grande grazie va anche a te che ci hai aiutati a camminare e a saperci indirizzare in una terra del tutto sconosciuta e tanto difficile. Senza di te tante cose non sarebbero state possibili.
GRAZIE Charles, grazie di cuore!

Un giorno ci rincontreremo Charles, forse saremmo vecchi, ma molto probabilmente felici, si felci e sorridenti per aver compiuto il nostro SOGNO: vedere un pezzo di Africa che sorride.

Mando un grande abbraccio a te a Rosy ed ai tuoi bellissimi figli.”