🇮🇹 EUTANASIA ATTIVA IN COLOMBIA

🇮🇹 In Colombia l’eutanasia è stata depenalizzata nel 1997, ma è diventata legge solo nel 2015.
Questo di seguito potrebbe essere il primo caso di eutanasia attiva nel paese.
La vicenda riguarda una donna di 51 anni, Martha Liria Sepúlveda Campo, che ha deciso di morire e a cui i giudici della Corte Suprema della Colombia, in un primo momento, avevano dato ragione, stabilendo addirittura la data dell’iniezione letale: lo scorso 10 ottobre 2021, ore 7 di mattina.
La donna, di Medellìn, affetta da SLA (sclerosi laterale amiotrofica), pur non essendo in fase terminale (la malattia le era stata diagnosticata nel 2018), ha deciso di richiedere l’eutanasia.
Martha rappresenta il primo caso in Colombia di persona ancora sana che sceglie di morire per non soffrire in futuro, che sceglie quindi di fare ricorso all’eutanasia attiva. Il Comitato Scientifico Interdisciplinare ha però annullato, sabato 9 ottobre, la procedura di eutanasia prevista.
Un’equipe di medici ha riesaminato e analizzato nuovamente la richiesta e ha concluso all’unanimità di annullare la procedura: “La decisione di annullamento si basa sul numero 26,6 dell’articolo 26 della delibera 971 del 2021 del Ministero della salute e della protezione sociale, che assegna al comitato, nell’ambito delle sue funzioni, la revisione dell’iter di richiesta e l’intera procedura di eutanasia, al fine di rilevare qualsiasi situazione che influisca sul suo sviluppo. Per questo, avendo un aggiornamento dello stato di salute e dell’evoluzione del paziente, si definisce che il criterio di terminalità non è soddisfatto così come era stato considerato nella prima commissione”.
Il 23 luglio 2021 il presidente della Corte Costituzionale, Antonio José Lizarazo, aveva annunciato che l’eutanasia in Colombia non si sarebbe applicata solo alle persone che avevano una malattia terminale, ma anche ai pazienti che soffrivano di intense sofferenze fisiche o psicologiche, derivanti da un ferita o una malattia grave e incurabile.
Il 6 ottobre, attraverso un comunicato ufficiale, la Conferenza Episcopale della Colombia ha chiesto a Martha Sepúlveda di ripensare alla sua decisione perché “Dio ci accompagna sempre”. “Marta, ti invito a riflettere con calma sulla tua decisione; si spera, se le circostanze lo permetteranno, lontano dalle vessazioni dei media, che non hanno esitato a prendersi il tuo dolore e quello della tua famiglia, per fare una sorta di propaganda dell’eutanasia in un Paese profondamente segnato dalla violenza”, ha affermato monsignor Francisco Antonio Ceballos Escobar, presidente della Commissione episcopale per la promozione e la difesa della vita.
La morte non può comunque essere la risposta terapeutica al dolore e alla sofferenza.